PERSI OLTRE 4,5 MILIARDI DI FATTURATO NEL 2020: GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA SULL’INDUSTRIA MECCANICA ITALIANA

14 ott 2020
Calo significativo per tutti i settori rappresentati da Anima

La crisi determinata dal Coronavirus fa crollare il fatturato dell’industria meccanica italiana: -9,4% pari a 44,5 miliardi.  Si ritorna, così, a valori di produzione simili a quelli del 2016. I risultati elaborati dall’Ufficio Studi di Anima Confindustria, che rappresenta la meccanica italiana, parlano di un settore in crisi: basti pensare che solo nel 2019 il fatturato era di 49,1 miliardi di euro. Il numero di addetti del settore, che nel 2019 superava le 221.300 unità, è calato di -0,4%.

«I numeri sono sicuramente preoccupanti», dice il presidente di Anima Confindustria, Marco Nocivelli, «nonostante una ripresa della produzione negli ultimi mesi. A gravare soprattutto la battuta d’arresto del lockdown che ha visto troppi macchinari spegnersi in troppe aziende. Il calo di oltre 4,5 miliardi di fatturato significa fabbriche che rischiano di chiudere, o che hanno già chiuso, e la conseguente perdita di posti di lavoro. Oggi le misure “a pioggia” potrebbero non essere sufficienti per chi è in difficoltà, e non essenziali per gli altri. Come far ripartire il motore in maniera efficace? Evitando iniziative tattiche poco incisive a livello nazionale e poco rilevanti sul fronte della produttività generale. Per ripartire veramente, abbiamo bisogno di misure massicce in pochi ambiti in grado di generare valore a cascata e far ripartire il Treno Italia sui binari della sostenibilità produttiva e con un’energia basata su velocità ed efficienza».