
Un depuratore di ultima generazione che tratterà gli scarichi civili ed industriali di 13 Comuni, per il risanamento del comprensorio dell’area a sud-ovest di Ivrea. Un investimento complessivo di 12 milioni di euro, dei quali 2.500.000 finanziati dalla Regione Piemonte.
“Un impianto centralizzato di ultima generazione che, dopo anni di discussioni sulla localizzazione, grazie alla determinazione dell’amministrazione comunale di Ivrea ha trovato una collocazione condivisa”, con queste parole il Presidente di SMAT, Paolo Romano, ha accolto autorità e giornalisti all’interno dell’impianto centralizzato di San Bernardo di Ivrea.
“Purtroppo, ad oggi, il depuratore presenta un piccolo difetto: è pronto ma non ancora attivo, perché sprovvisto di allaccio elettrico, la cui richiesta è stata fatta all’Enel due anni fa, all’avvio dei lavori” ha sottolineato Romano.
Perfettamente inserita nel contesto paesaggistico, la realizzazione è stata progettata in una logica d’inserimento ambientale, la struttura si presenta infatti con la fisionomia di una casa colonica, tutte le linee sono all’interno e coperte, per ridurne l’impatto visivo. Sotto il profilo tecnologico tutti i comparti di processo sono dotati di sistemi innovativi, nella fase finale di trattamento si avvale di un sistema avanzato di filtrazione con membrane. Il depuratore è inoltre dotato di un impianto di deodorizzazione che provvede all’estrazione dell’aria ed alla sanificazione mediante biofiltri per evitare il rilascio di odori.
Anche il Sindaco d’Ivrea, intervenuto alla presentazione ha sottolineato il percorso condiviso che ha portato alla risoluzione di un problema diffuso, “rappresenta – ha detto il primo cittadino – un passo di civiltà che dimostra come in questi anni questo territorio, seppur frammentato, abbia cercato di lavorare insieme con una visione più ampia”
Questo impianto consentirà di sostituire gli impianti esistenti e gli scarichi diretti, “a testimoniare – ha sottolineato il direttore dell’ATO3 Torinese, Giannetto Massazza - il principio di solidarietà che è alla base del Servizio Idrico Integrato: un territorio che mette a disposizione una sua parte per dare soluzione ad un problema di area più vasta”.
In quest’ottica anche le parole del Presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta, che ha sottolineato: “Anci lavora con SMAT, che consideriamo caso di eccellenza, e con Confservizi e ciò ci consente, attraverso l’attività di formazione e convegnistica, di generare sensibilizzazione in tanti amministratori rispetto alla tutela ambientale ed alla condivisione degli investimenti”.
Dopo una breve illustrazione teorica delle varie fasi del processo di trattamento, Silvano Iraldo, dirigente tecnico di zona, ha guidato gli intervenuti nella visita all’impianto, per il quale è stato necessario un investimento di 6.500.000 euro e 5.500.000 per la realizzazione dei collettori. Un investimento complessivo di 12 milioni di euro, dei quali 2.500.000 finanziati dalla Regione Piemonte.