
La progressiva riduzione dei flussi di gas provenienti dalla Russia sta rendendo sempre più urgente per l’Unione europea, e per l’Italia in particolare, l’adozione di un piano di emergenza per ottimizzare i consumi e controbilanciare le ripercussioni negative sui settori produttivi e sui cittadini derivanti dall’aumento del costo del gas e dalla carenza di prodotto.
In questi giorni le criticità connesse ai costi e alla disponibilità di gas stanno emergendo in tutta la loro
attive nel campo della somministrazione di gas metano e/o di energia
non riescono a stipulare contratti di fornitura per il prossimo
Anche le poche imprese riuscite nell’intento, però, versano in una situazione
il lasso di tempo che intercorre tra l’acquisto del gas e il pagamento dello stesso
da parte dei consumatori finali determina per le imprese un’esposizione finanziaria oltremodo onerosa
e rischiosa, con un valore del gas cresciuto fino a 15 volte rispetto a 12 mesi fa.
tati membri dell’UE per la definizione di un
, pur essendo fondamentale, è uno strumento che potrà sortire effetti nel medio
periodo. Nel frattempo occorre lanciare subito un segnale forte ai mercati, affinché la domanda si
, con la conseguenza di raffreddare i prezzi.
improcrastinabile dare attuazione al piano di risparmio energetico “Save
gas for a safe winter” presentato lo scorso 20 luglio dalla Commissione europea.
il Governo, nell’ultima riunione del Consiglio dei ministri,
i 1 ora dell’orario di accensione degli impianti termici e la contestuale
interna (da 20° a 19° C), quale misura emergenziale di
. Tali misure porterebbero (secondo l’Enea1)
le finalità dell’intervento del Governo, permangono seri dubbi circa la reale
compromessa da una molteplicità di fattori: dalla
i analisi utilizzati, all’impossibilità materiale di verificarne l’implementazione,
per la riduzione del Fabbisogno Nazionale di Gas Metano, Maggio 2022
al fine di implementare un piano concreto e realmente misurabile di risparmio energetico,
-Assoenergia invita il Governo a valutare come misura alternativa la riduzione della stagione
di 30 giorni, da attuarsi mediante l’accensione ritardata degli impianti di 15 giorni e lo differenziata per zona climatica, si applicherebbe a tutti quegli impianti alimentati con
ono degli effetti (sia sui prezzi che sulla disponibilità) del conflitto
consentirebbe una riduzione del 10% dei consumi annui delle famiglie (circa 1,5 ML di, alla quale si sommerebbero ulteriori risparmi conseguibili dalle Pubbliche Amministrazioni però la necessità di procedere con la massima urgenza al posticipo di 15 giorni
degli impianti in fascia E (prevista oggi per il 15 ottobre), dalla quale dipenderebbero
; un mancato intervento tempestivo su questo segmento rischierebbe
n prospetto con i periodi di accensione proposti:
impatto sociale dell’intervento proposto che, riducendo drasticamente i
del mese di ottobre, consentirebbe all’utenza di organizzare e pianificare i mezzi
finanziari necessari a far fronte alle mutate condizioni di mercato.