
Tra i Goal si evidenziano: Goal 6 acqua per uso potabile, Goal 7 quota di consumo di energia da fonti rinnovabili, Goal 12 gestione dei rifiuti. L’Agenda 2030, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite , rappresenta il piano di azione globale per il conseguimento di una trasformazione sostenibile della società, dell’economia e dell’ambiente
Goal 6 acqua per uso potabile
L’Italia detiene il primato europeo del prelievo di acqua per uso potabile, in termini assoluti, da corpi idrici superficiali e sotterranei, con valori tra i più elevati anche in termini pro capite.
Nel 2018 il volume di acqua complessivamente prelevato per uso potabile si attesta a 9,2 miliardi di m3, pari a 419 litri giornalieri per abitante, segnando, per la prima volta dal 1999, una diminuzione rispetto alla rilevazione precedente.
Nel 2018, nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei 109 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana vengono erogati quotidianamente 237 litri per abitante, valore in calo di circa tre litri rispetto al 2016. L’efficienza delle reti si presenta in leggero miglioramento: la quota di acqua immessa che arriva agli utenti finali è pari al 62,7%, circa due punti percentuali in più rispetto al 2016.
Goal 6 acqua per uso potabile, in termini assoluti, da corpi idrici superficiali e sotterranei, con valori tra i più elevati anche in termini pro capite.
Nel 2018 il volume di acqua complessivamente prelevato per uso potabile si attesta a 9,2 miliardi di m3, pari a 419 litri giornalieri per abitante, segnando, per la prima volta dal 1999, una diminuzione rispetto alla rilevazione precedente.
Nel 2018, nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile dei 109 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana vengono erogati quotidianamente 237 litri per abitante, valore in calo di circa tre litri rispetto al 2016. L’efficienza delle reti si presenta in leggero miglioramento: la quota di acqua immessa che arriva agli utenti finali è pari al 62,7%, circa due punti percentuali in più rispetto al 2016.
I suoi 17 Goals (SDGs), e i 169 target specifici in cui sono declinati, bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, estendendo l’Agenda 2030 dal solo pilastro sociale, previsto dagli Obiettivi del Millennio, agli altri due pilastri, economico e ambientale, cui si aggiunge la dimensione istituzionale. Loro caratteristica è di essere universali, interconnessi e indivisibili; devono tener conto delle realtà territoriali e sono potenzialmente applicabili ovunque, a livello globale, nazionale e locale (regionale e/o urbano). Numerosi sono i riferimenti al benessere delle persone e a un’equa distribuzione dei benefici dello sviluppo, intra generazionale e intergenerazionale. No one left behind (Non lasciare indietro nessuno) è uno dei principi chiave.
Lo United Nations Inter Agency Expert Group on SDGs (UN-IAEG-SDGs) ha proposto una lista, revisionata nel 2020, di 232 indicatori necessari per il loro monitoraggio, che sono il quadro di riferimento statistico a livello mondiale.
La diffusione della terza edizione del Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs) avviene in presenza della pandemia di COVID-19, che ha accelerato la necessità di una visione unitaria in grado di elaborare e implementare una strategia appropriata per uno sviluppo economico, sociale e ambientale attento alle interdipendenze dei diversi aspetti e orientato alla sostenibilità.
Sebbene il Rapporto contenga prevalentemente informazioni aggiornate al 2019, si è cercato di dare conto dell’impatto del COVID-19 in due modi. Da un lato, si presenta un esercizio di valutazione controfattuale che, a partire dal lockdown, stima la riduzione delle emissioni generate dai comportamenti assunti da famiglie e imprese. Dall’altro, nel capitolo 2, si presentano le interazioni tra il COVID-19 e i diversi Goals utilizzando lo schema delle interconnessioni e reti.
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