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Redazione Watergas.it
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“Il nostro Paese, agli inizi del 2009, ha ritenuto che fosse giunto il tempo per una politica energetica alternativa ed operando per emulazioni ha tratto dai Paesi terzi soltanto la “premialità” come elemento di spinta ed accelerazione del comparto, tralasciando qualunque cornice di politica economico-industriale”.
“L'interventismo statale declinato esclusivamente sugli aiuti, ha determinato un irreversibile scempio di risorse nonché l'interdizione, o perlomeno il differimento, di una sana e corretta crescita industriale”.
“In un mercato dove lo Stato finanzia il prodotto pagandolo a prezzi costanti per vent'anni, senza nessuna correlazione con i costi necessari e funzionali per realizzare il prodotto stesso, la speculazione ha preso il sopravvento sulla produzione industriale espropriandola di margini che hanno sottratto valore alla collettività e a chi riteneva di poter percorrere itinerari di un'impresa propriamente detta”
“La risposta che il mercato fotovoltaico sta attendendo riguarda la capacità del “Sistema” di accompagnare le imprese nel corso dei lavori con finanziamenti che, forse, vanno modulati sulla finanza corporate. La partita, allora, si gioca sulla capacità del sistema bancario di valutare il progetto e la sua correttezza tecnico-produttiva, riconoscendo il valore e il significato dei ricavi indotti dagli acquirenti che animeranno la “borsa” energetica”.