SE MISE E MEF NON INTERVERRANNO SUBITO, MODIFICANDO LE DISPOSIZIONI DELL’ULTIMO DECRETO, SI CREERÀ UNA FORTE DISTORSIONE DEL MERCATO ED UNA PROFONDA CRISI OCCUPAZIONALE

18 mar 2020
60 aziende del settore, che in termini aggregati rappresentano oltre 1 miliardo di euro di fatturato, più di 3,500 posti di lavoro ed oltre 1 milioni di punti serviti nel mercato libero dell’energia, hanno redatto e condiviso un documento per portare all’attenzione dei Ministeri competenti, le legittime preoccupazioni degli operatori di settore in relazione alle verosimili conseguenze dei provvedimenti adottati dal Governo e dall’Autorità, in assenza di ulteriori misure integrative.

La sopraggiunta sospensione delle attività di impresa ha avuto pesanti e immediati ripercussioni su tutto il mercato dell’energia elettrica e del gas naturale e sulle aziende che vi operano, rendendo estremamente difficoltoso, se non impossibile, per le stesse il puntuale adempimento delle reciproche obbligazioni contrattuali.

Inoltre si sono rincorsi in questi ultimi giorni, una serie di annunci su possibili stop al pagamento delle fatture per tutto il territorio nazionale. Indiscrezioni di stampa e dichiarazioni della politica hanno così finito per creare un corto circuito informativo in grado soltanto di alimentare facili aspettative nei consumatori finali (famiglie e imprese). A valle di queste speculazioni molti utenti, con presunta legittimità hanno sospeso i pagamenti, favorendo di fatto un regime di autosospensione delle bollette.

Secondo le imprese di A.R.T.E. (Associazione Reseller e Trader dell’Energia), un’associazione che riunisce oltre 60 Aziende del settore, oltre ai danni per la sopraggiunta sospensione delle attività di impresa, è stata messa in atto una distorsione mediatica relativa ai provvedimenti adottati dal Governo e dall’Autorità, che ha indotto e sta inducendo i consumatori finali (famiglie ed imprese) a ritenere di poter non pagare le spese per la somministrazione di energia elettrica e gas naturale.

Attraverso il documento chiedono un intervento immediato dell’Autorità volto a garantire una pari sospensione dei termini di pagamento per tutti gli operatori della filiera, a salvaguardia dell’equilibrio del mercato e della concorrenza, al fine di evitare maggiori danni economici, finanziari e soprattutto occupazionali.

“La combinazione dei due fattori– dichiara Diego Pellegrino, Amministratore Delegato di Eroga Energia e portavoce delle 60 Aziende che si sono associate nella richiesta all’Autorità - ha creato la “tempesta perfetta” proprio per quelle Aziende che operano in un settore dove, le diverse componenti di bilancio, hanno la natura di un servizio di incasso per conto terzi, ma senza principi di solidarietà e condivisione del rischio di impresa”.

“Il processo di ‘Legittimo provvisorio congelamento dei termini di pagamento’ – continua ancora Diego Pellegrino- deve essere esteso a tutti i rapporti negoziali della filiera, disponendo la momentanea sospensione per tutte le scadenze imminenti previste”.

L’adozione urgente di tali misure integrative - si legge nel documento - si rende necessaria per far fronte all’impatto economico-sociale derivante dalla riduzione dei flussi di cassa necessari per garantire la continuità economica delle imprese di vendita e del servizio somministrato.

“La postergazione di tali termini per un periodo minimo di 60 giorni - continua il presidente dell’Associazione A.R.C.A., Marco Tonino Ferraresi, amministratore delegato di Arcadia - consentirebbe la sopravvivenza di tanti operatori che stanno subendo un grave nocumento dai mancati pagamenti, garantendo uguaglianza e non discriminazione a tutto il mercato”.

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A.R.T.E. è una associazione che riunisce 60 aziende del settore energia, e che in termini aggregati rappresentano circa 1,150 miliardi di euro di fatturato, più di 3500 posti di lavoro e oltre 1,160 milioni di punti serviti nel mercato libero dell’energia.