Sistema di essiccamento termico Siemens in grado di ridurre la produzione di fanghi in un impianto di depurazione di circa il 75 per cento.

06 giu 2012
Multiservizi, società a capitale interamente pubblico, fornisce il servizio idrico integrato in 45 Comuni. L’impianto di Jesi ha una capacità di 60.000 abitanti equivalenti. Con installazione di un nuovo essiccatore a nastro SBD di Siemens si potrà ridurre la produzione di fanghi da 16.500 a 4.125 tonnellate all'anno. L'impianto, attualmente fornito con una caldaia a metano, è predisposto per l’allacciamento al futuro impianto di cogenerazione a biogas al fine di recuperare l'energia termica disponibile, riducendo così le emissioni di CO2. Con l'essiccatore a nastro SBD, l'evaporazione avviene quando i fanghi entrano in contatto con l'aria riscaldata. I fanghi sono uniformemente distribuiti su tutta la larghezza del nastro in modo da produrre un'evaporazione uniforme. L'essiccatore viene fornito in una configurazione a doppio nastro. La velocità del nastro e la temperatura dell'aria di processo possono essere regolate per tempi di permanenza diversi. Variando il tempo di permanenza nella zona di essiccamento si ottengono diversi gradi di sostanza secca per soddisfare l'uso finale o le richieste di smaltimento. Il sistema di essiccamento a nastro Siemens è stato scelto per l’elevata affidabilità e sicurezza della tecnologia, la ridotta manutenzione e l’alto livello di automazione. Altri vantaggi sono alta efficienza energetica, minimo impatto ambientale, e riduzione degli agenti patogeni nei fanghi smaltiti in agricoltura. In Italia vengono prodotti circa 4 milioni di tonnellate di fanghi di depurazione anno, di cui quasi la metà è attualmente conferita in discarica e la restante parte utilizzata per scopi agricoli. Scarsa disponibilità in discarica ed elevati costi di trasporto rendono necessarie tecnologie in grado di ridurre il volume dei fanghi.