Stephanie Gay-Torrente, direttore del salone Pollutec

01 lug 2014
Quali sono oggi le sfide ambientali, sanitarie ed energetiche per gli operatori ?

Anche se fondamentalmente gli obiettivi sono gli stessi – ridurre l’impatto ambientale e lottare contro il cambiamento climatico, le sfide sono diverse in base alle categorie di operatori coinvolti.

Per le collettività (città, ecc.), si tratta di offrire ai cittadini un livello di vita gradevole con servizi adeguati (gestione dei rifiuti, trattamento dell’acqua, trasporti, qualità dell’aria, reti intelligenti,…) limitando i consumi delle risorse e dell’energia. Al di là del progetto urbano, si tratta di fare in modo di preservare la biodiversità : spazi verdi o corsi d’acqua, animali,... Tutte queste sfide caratterizzano l’obiettivo di uno sviluppo urbano sostenibile che riassumiamo spesso con la nozione di città sostenibile.
Per gli industriali, le sfide sono rendere la produzione performante e competitiva. Si tratta di produrre in modo più sobrio e più efficace limitando le emissioni (gas a effetto serra, inquinanti,…) e i rifiuti (coprodotti e rifiuti). In questa ottica, l’eco-progettazione, l’efficienza energetica, la riduzione dei consumi di materie prime (biomassa, materie minerali, combustibili fossili) costituiscono le leve fondamentali. Si va più lontano oggi con la nozione di economia circolare che riprende l’obiettivo maggiore di preservare le risorse, in particolare attraverso l’eco-progettazione, l’ecologia industriale e il riciclaggio dei rifiuti.
Gli altri tipi di operatori sono ugualmente coinvolti dalle sfide ambientali e climatiche. È il caso, per esempio, degli agricoltori per i quali la qualità dei terreni e dell’acqua è fondamentale. È il caso inoltre del settore terziario che copre un gran numero di attività. Per esempio, il commercio deve far fronte a sfide a livello degli edifici (consumo energetico, riscaldamento / ventilazione / climatizzazione) nonché a livello dell’attività stessa (trasporto e logistica, produzione dei rifiuti,…). Altro esempio, le strutture ospedaliere devono confrontarsi con numerose sfide : molte sono comuni a quelle appena citate ma si aggiunge anche la nozione di qualità delle cure. Penso in particolare alla qualità dell’aria nei blocchi operatori. Ci sono poi delle specificità in ogni regione del mondo.

Come risponderà questa 26a edizione di Pollutec a queste sfide ?
La prossima edizione del salone intende rispondere a queste sfide offrendo agli operatori un luogo privilegiato di informazione, incontri e condivisione dei progetti ambientali, unico oggi in Europa e nel mondo. A questo scopo, per rendere più accessibili le risposte, sempre meno evidenti in fiere di queste dimensioni, Pollutec è l’unica manifestazione che coniuga un’esposizione di soluzioni organizzate per filiera e un programma di animazioni e di eventi su misura per tutti questi argomenti.
Per quanto riguarda l’esposizione, il salone riunirà 2 300 espositori specialisti di tutte le professioni ambientali: dalla gestione e valorizzazione dei rifiuti all’ingegneria ecologica e alla biodiversità, passando per la gestione e il trattamento dell’acqua, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, la qualità dell’aria o ancora la Ricerca sul Sistema Energetico. Ogni anno, vengono presentate 200 innovazioni in anteprima europea o mondiale.
Per quanto riguarda le animazioni e gli eventi su misura, tre grandi focus offriranno ai decision maker la possibilità di fare un punto globale sulle sfide delle città (focus Città sostenibile), delle industrie (focus Industria sostenibile) e delle strutture ospedaliere (focus Strutture Ospedaliere e DD) : normative, soluzioni esistenti e iniziative esemplari... Sono previste per ognuna di queste tematiche, forum conferenze esclusive, percorsi di visita, visite a siti e l’accoglienza di delegazioni. Il focus Città sostenibile propone un grande incontro internazionale con la 2° edizione del colloquio Sustainable City Solutions (SCS) organizzato in concomitanza con il salone in collaborazione con ERAI. Due nuovi spazi saranno dedicati alle sfide internazionali di cui Pollutec si fa tradizionalmente palcoscenico con i suoi 700 espositori e 10 000 visitatori internazionali : uno Spazio Africa e un forum conferenze, il Global Market Forum, interamente dedicato ai mercati internazionali. Da notare inoltre, l’organizzazione quest’anno di un focus tecnologico Grande Région che offrirà una vetrina delle soluzioni degli eco-attori di Lorena, Lussemburgo, Renania-Palatinat, Sarre & Vallonia. Complessivamente, Pollutec offrirà un ciclo di 400 conferenze aperte a tutti, su tutti gli argomenti, per settore e trasversali del salone. Circa 25 spazi tematici tra cui un villaggio biogas, un villaggio ingegneria ecologica o ancora un villaggio robotica… E due incontri d’affari internazionali tra ideatori di progetti e investitori.
Lei è appena stata nominata direttore del salone, come vede Pollutec tra dieci anni ?
Lavoro per Pollutec da oltre dieci anni. In quel periodo, le attività legate al trattamento rappresentavano più di due terzi dell’esposizione. Oggi, a fianco dei settori storici, sono stati creati altri numerosi settori. È il caso della gestione dei rischi, la riabilitazione del suolo, la valorizzazione energetica dei rifiuti, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, il controllo della qualità dell’aria (esterna ed interna), l’eco progettazione e l’ingegneria ecologica. Aggiungerei che la filiera metrologia si è sviluppata enormemente e in tutti i campi :

aria, acqua, suolo, ecc. Diamo inoltre ampio spazio alla R&S e alle problematiche da affrontare quotidianamente. I decision maker sono al centro del dibattito, pongono domande e aspettano risposte concrete a breve termine. Ci impegniamo il più possibile a raccontare delle esperienze concrete e proponiamo delle visite di siti, in complemento all’offerta del salone.
Una cosa è sicura in ogni caso, il mercato va veloce. Le sue capacità di adattamento e di rinnovamento, accentuate da una tendenza all’innovazione danno luogo ogni anno a un’edizione sempre diversa rispetto alla precedente. Avvertito ieri come una costrizione, l’ambiente è oggi un fattore di attrattiva territoriale per le città e una leva per la performance e la competitività delle aziende.
Tra dieci anni, saremo focalizzati sugli obiettivi 2050. Il digitale sarà sicuramente ancora più importante per le nostre attività e dovrebbe portarci ad approcci ancora più intergrati che permetteranno di facilitare le decisioni, ottimizzare i progetti e rendere l’utilizzo più semplice e accessibile.
Immagino che le soluzioni con un basso contenuto di carbonio saranno utilizzate in tutte le attività e che saremo orientati 100% riciclo in tutte le industrie.
Il salone sarà sicuramente ancora più internazionale. La rarefazione delle risorse e il cambiamento climatico posizionano sempre più le tematiche ambientali ed energetiche al centro delle strategie politiche, economiche e sociali internazionali.