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Redazione Watergas.it
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Domanda: “Chi si occupa di innovazione in azienda?” Risposta: “Il titolare”. Domanda successiva: “E in che modo lo fa?”. Risposta: “Va alle fiere”. E’ racchiuso in questo breve botta e risposta, in cui a fare la domanda è l’università e a rispondere è l’azienda, il significato di Linking University, l’evento organizzato a Milano da Messe Frankfurt, la filiale italiana del più grande ente fieristico tedesco. L’obiettivo è chiaro: in un comparto come quello
dell’automazione, in cui a farla da padrone è l’innovazione intesa nel senso più ampio del termine, il valore aggiunto rappresentato da un apporto accademico può essere visto come un vero e proprio asso nella manica. “Il dottore di ricerca – spiega il prof. Cesare Fantuzzi dell’Università di Modena e Reggio – o meglio il PhD, non è solo un percorso teorico triennale post laurea ma è molto di più. In Italia ancora si pensa che sia un modo per iniziare la carriera accademica invece è piuttosto un percorso che ha l’obiettivo di risolvere specifiche questioni. Il punto di partenza può essere per esempio un’azienda che si chiede come poter risolvere un particolare problema. Se il passo successivo è il contatto con l’università, è da qui che partiranno i 36 mesi di ricerca di cui i primi 12 a capire lo stato dell’arte e i successivi 24 a capire come risolvere il problema. Non è scontato che al termine ci sia l’ingresso in azienda ma non è nemmeno escluso che possa accadere”.
Ma allora perché la figura del PhD è così poco sfruttata? Banalmente perché la si conosce poco. “Noi imprenditori – spiega Ennio Franceschetti, Presidente della Gefran il più grande produttore di automazione in Italia – spesso non capiamo il linguaggio degli accademici ed è per questo che può capitare di non vederli come una opportunità. Con l’impegno reciproco però questo può cambiare, con il vantaggio di tutti”. L’ing. Emilio Cavazzini della Innovation VP Sidel si spinge oltre: “All’estero il collegamento tra università e impresa funziona meglio. In Italia alle volte le università si fanno la guerra tra di loro e per noi è difficile trovare un punto di riferimento affidabile. Ed è un peccato perché non possiamo permetterci di fare technology scouting internamente, ci costerebbe troppo, e pur di trovare persone affidabili saremmo anche disposti a spendere parecchio”. D’accordo con gli imprenditori il prof. Alberto Leva del Politecnico di Milano secondo il quale “università e impresa parlano due linguaggi diversi e questo è tanto più valido quanto più le aziende sono piccole”. Ma sono proprio le aziende più piccole, quelle in cui non esiste la figura del R&D manager (quelle in cui è più probabile che ci sia un titolare che va ad aggiornarsi alle fiere di settore) che i PhD potrebbero dare l’apporto maggiore. A far ancora più luce sulle qualità dei dottori di ricerca ci pensa la prof. Alessandra Flammini dell’Università di Brescia che sottolinea come “il PhD non è una persona che l’azienda assume per spendere meno ma è una persona che vede i problemi dell’azienda dall’esterno e questo è un valore aggiunto. Per chi sta in azienda esiste solo quella realtà. Per il dottore di ricerca invece l’universo di riferimento è molto più ampio e questo, grazie ad una maggiore flessibilità, porta più facilmente alla risoluzione dei problemi”.
Ampia davvero l’offerta dell’Università che, per quanto incredibile, sembra in grado di risolvere qualsiasi tipo di problematica l’azienda possa avere. Illuminanti a Linking University le relazioni dei rappresentanti italiani dei quattro settori scientifici di riferimento per l’automazione: misura, elettronica, automatica e meccanica.
Nelle loro parole la sintesi del loro lavoro: “E’ difficile trovare nella vita quotidiana qualcosa che non sia legato all’automazione. E questo è valido per ogni settore, comparto e professione che ci possa venire inmente. E’ una hidden technology, una tecnologia nascosta, senza la quale il mondo come lo conosciamo oggi non esisterebbe”.
MESSE FRANKFURT
Con un fatturato di 450mln di euro, Messe Frankfurt è il più grande ente fieristico tedesco. Strutturata in 28 filiali, 5 succursali e 52 sales partner attivi in oltre 150 paesi del mondo, messe Frankfurt è per il 60% di proprietà del comune di Francoforte e per il restante 40% della regione dell’Assia.
La sede tedesca ha una superficie totale di 578mila mq e nel corso dello scorso anno ha ospitato 64mila espositori e 4mln di visitatori. Con un organico di oltre 1700 collaboratori in tutto il mondo, nel solo 2010 ha organizzato 88 fiere in Germania e all’estero. I settori merceologici vanno dall’Automotive&logistics al Consumer Goods & Leisure, dalla Technology & Production al Textiles & Textile Technology.
Dal 1998 Messe Frankfurt è presente anche in Italia con una filiale che ha sede a Milano. L’ufficio italiano, che si avvale di uno staff di circa 25 persone, mira a consolidare i contatti esistenti e a sviluppare nuove relazioni con il nostro mercato. La filiale italiana rappresenta una delle maggiori filiali estere di Messe Frankfurt e l’unica filiale in Italia di un ente fieristico tedesco a organizzare una propria fiera sul territorio italiano (SPS/IPC/DRIVES Italia*).
Messe Frankfurt Italia collabora con i principali Enti ed Associazioni italiani che rappresentano il mondo della produzione e che operano da sempre per facilitare ed ottimizzare la presenza delle aziende italiane sui mercati internazionali, tra cui: camere di Commercio, associazioni di categoria e consorzi export.
Recentemente, in seguito alla vittoria del concorso pubblico, il Ministero dell’Economia e della tecnologia tedesco (BMWi) ha affidato a Messe Frankfurt l’incarico di allestire il padiglione della Germania durante l’EXPO 2015 di Milano. “Rispetto alle proposte degli altri offerenti – ha spiegato Dietmar Schmitz, Commissario Generale del BMWi per le politiche fieristiche e per la partecipazione all’Expo –, quella di Messe Frankfurt rispondeva in maniera più completa ai requisiti del Ministero Federale Tedesco per l’Economia e la Tecnologia (BMWi). Siamo impazienti di cominciare questa fruttuosa cooperazione.” Petra Roth, Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Messe Frankfurt e sindaco di Francoforte ha accolto la notizia con entusiasmo: “E’ un grande successo per Messe Frankfurt. Un successo che segna l’inizio di una nuova era di cooperazione nell’ambito del gemellaggio tra Milano e Francoforte sul Meno”. Soddisfatto anche Wolfgang Marzin, Presidente del Comitato
Direttivo di Messe Frankfurt: “Siamo contenti di esserci aggiudicati il progetto e vogliamo ringraziare il governo federale per la fiducia data a Messe Frankfurt in virtù della sua competenza”. “Siamo al servizio delle numerose aziende italiane che espongono a manifestazioni fieristiche a Francoforte e nel resto del mondo e allo stesso tempo organizziamo la manifestazione leader dell’automazione industriale SPS/IPC/Drives a Parma”, osserva Donald Wich, Amministratore Delegato di Messe Frankfurt Italia. In qualità di Pavillion Director, il Wich e il suo team sono coinvolti sin d’ora in questa grande sfida in vista dell’ Expo 2015”.
Per maggiori informazioni: www.messefrankfurt.com