
La rassegna organizzata da Cremonafiere e Kenes Exhibition dimostra la sua grande attualità. Tre giorni di dibattiti con esperti internazionali per ribadire la centralità dell’acqua e l’esigenza di tutelare questo bene con tutta la tecnologia e l’innovazione disponibile
Il bilancio di Watec Italy 2019 è positivo perché la rassegna ha permesso ad una platea di tecnici, agronomi e studenti di fermarsi un attimo a pensare alle sfide che li attendono per nutrire il pianeta e salvaguardare un bene prezioso come l’acqua.
Le tematiche discusse durante il salone organizzato da CremonaFiere e dalla israeliana Kenes Exhibition hanno fatto centro, anche grazie alla presenza di relatori di livello internazionale che hanno contribuito con la propria visione a rendere la gestione della risorsa idrica non tanto una materia per ingegneri, ma un aspetto fondamentale per lo sviluppo globale.
Yaron Ben Ari, chairman di Watec, lo ha ricordato più volte durante le giornate cremonesi, ribadendo la necessità di porre il tema dell’accessibilità all’acqua e della sua disponibilità al centro dell’agenda dei Governi, perché lo sviluppo dell’agricoltura e la stabilità geopolitica in molte aree dipenderanno sempre più da questo indispensabile elemento allo sviluppo.
Questione complessa
È stata una edizione con un forte taglio internazionale, ma allo stesso tempo Watec Italy ha saputo dare spazio alle problematiche della Pianura Padana e alle difficoltà con cui gli operatori e gli imprenditori devono confrontarsi quotidianamente a causa di una normativa complessa e non sempre in linea con le esigenze di agevolare il reimpiego delle acque e dei fanghi che escono dai depuratori.
I numeri sono imponenti e, come è emerso dall’incontro promosso da Padania Acque durante Watec Italy, nella sola provincia di Cremona sono più di 30milioni i metri cubi di acque trattate ogni anno, rendendo il tema dei fanghi di depurazione molto sentito, come ha ricordato Claudio Bodini, Presidente di Padania Acque.
La svolta potrebbe essere rappresentata dal nuovo regolamento europeo sul reimpiego delle acque e dei materiali che escono dagli impianti di depurazione, che si spera possa vedere la luce nel 2020, anche se i tempi per la sua piena applicazione non saranno rapidissimi, almeno secondo l’esperienza di Anabela Rebelo, senior officer del Departimento de Recursos Hidricos dell’Agenzia portoghese per l’ambiente.
Acqua e territorio
Nei tre giorni di dibattito, a Watec Italy 2019 si è anche parlato molto di assetto idrogeologico, di invarianza idraulica e delle moderne tecnologie a disposizione di chi deve gestire l’acqua, salvaguardando aree sempre più cementificate, dove in pochi istanti una bomba d’acqua può trasformare una città in un fiume.
Un aspetto non secondario che ha bisogno non solo di una gestione territoriale integrata, dove la tecnologia e la digitalizzazione delle reti siano il supporto ad una progettualità in cui zone urbanizzate e aree agricole diventino due aspetti diversi dello stesso tema.
Il messaggio da portare a casa di questo Watec Italy? Puntare sull’economia circolare e sulla sostenibilità economica per valorizzare un bene prezioso come la risorsa idrica.
Nella piena consapevolezza che settori di eccellenza dell’economia italiana come l’agroalimentare possono esistere solo grazie alla disponibilità di acqua. La stessa acqua che, prima o dopo, passerà anche nelle case di milioni di cittadini e tornerà ai campi, dando vita ad un ciclo virtuoso di cui siamo tutti responsabili.
Appuntamento quindi a Watec Italy 2020, per continuare questo affascinante viaggio.