I fornitori di Gas naturale nel nuovo mercato del Biometano

27 mag 2025
Ottava puntata della Rubrica "L'ultimo tassello del Biometano: il mercato". A cura di Tomas Carini, esperto Biomethane Purchase Agreement (BPA).

Anche i tradizionali fornitori di gas naturale sono interessati al biometano, in questo caso da rivendere ai propri clienti hard-to-abate (HtA). Il panorama è ampio e diversificato e Watergas.it ha intervistato alcune tra le aziende più rappresentative, sia pubbliche, sia private, nonché Società di Servizi energetici (ESCO).

L'acquisto di biometano è importante per la sua azienda? Perché?

Andrea Crosetti, Head of Origination per MET Energia Italia dichiara: "Sì, l'acquisto di biometano è di fondamentale importanza perché di crescente interesse per le aziende nostre clienti", il che permette "il rafforzamento della nostra immagine aziendale". Alessia Guida, Operations and Logistic Manager presso Estra: "Sì, sia commercialmente che da un punto di vista della sostenibilità".

Andrea Bergamaschi, Responsabile Approvvigionamento e Logistica Gas & Power in Bluenergy Group, lo definisce "strategicamente rilevante" perché "diversifica le fonti di approvvigionamento e riduce la dipendenza dalle fonti fossili". Insiste su questo punto Fabio Pedone, Responsabile Approvvigionamento e Logistica Gas in Union Gas Metano: "Il biometano prodotto in Italia non è soggetto al ricatto politico da parte dei paesi produttori" e rilancia Andrea Nigro, Supply Manager Gas & Power di Siram, gruppo Veolia "garantendo così una maggiore stabilità e sicurezza nelle forniture energetiche". Poi aggiunge che si tratta di "una scelta strategica fondamentale per rispettare gli obblighi di cui alla Direttiva europea ETS nonché del futuro Decreto OIERT, che richiedono ai venditori di energia termica di garantire quote crescenti di energia rinnovabile".

Come valuta la pubblicazione del DL Agricoltura e il recente aggiornamento delle Regole applicative?

Interviene Marco Temeroli, Responsabile Area Procurement del Gruppo SGR, sottolineando l'"importante stimolo per il settore del biometano e per il suo effettivo impiego nei processi delle aziende cosiddette HtA": da un lato sarà possibile valorizzare "la produzione bio rispetto a quella fossile", dall'altro si tratta di "un meccanismo affidabile e certificato per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione".

Concorda Bergamaschi, secondo il quale occore "consentire al mercato di svilupparsi in modo stabile e attrattivo per gli investitori. L'equilibrio tra incentivi, sostenibilità e compatibilità economica sarà determinante". Guida lo definisce "una buona base, ma la sua riuscita dipenderà molto dalla capacità del governo e degli enti locali di tradurre le intenzioni in azioni concrete". Pedone: "È indubbiamente un ottimo strumento normativo a vantaggio particolarmente dei consumatori HtA. Gli shipper come UGM faranno certamente fatica a trovare spazio in qualità di acquirenti ma possono ritagliarsi uno spazio in qualità di utenti del trasporto e del bilanciamento, risultando il giusto collegamento tra produzione e consumo".

Dal canto suo Nigro ne evidenzia anche l'esclusività: "Questo meccanismo avvantaggia esclusivamente i settori HtA non tenendo adeguatamente in considerazione le necessità di altri importanti consumatori energetici, come le ESCO." Nigro è quindi a favore di un allargamento delle condizioni, per "una transizione energetica più inclusiva ed efficace".

Il biometano viene venduto con l'indice GME per evitare che il produttore si assuma il rischio formula rispetto alla tariffa GSE: nelle vostre offerte di acquisto è previsto questo indice?

La totalità degli intervistati ha risposto negativamente. Scende nel dettaglio Temeroli: "La comprensibile esigenza di trasparenza del GSE, soddisfatta attraverso il riferimento a un prezzo i cui valori sono pubblici e liberamente accessibili si concilia difficilmente con le dinamiche di mercato." Nigro: "Stiamo conducendo un'analisi approfondita per monitorare lo spread tra i due indici e valutare le possibili future azioni da intraprendere per minimizzare il rischio". Nel sottolineare che "non sono facili le attività di hedging (le coperture N.d.R.)", Pedone dichiara di comprendere "che il produttore possa non avere le giuste competenze per abbattere il rischio prezzo".

Poichè i produttori di biometano sono incentivati, i Biomethane Purchase Agreement (BPA) prevedono un prezzo variabile. Terminati gli incentivi, la produzione di biometano "non graverà sulle tasche dei cittadini": la sua azienda sta già valutando l'acquisto di biometano a prezzo fisso?

Le risposte sono unanimamente negative, con una riflessione di Crosetti: "La possibilità di fissare condizioni economiche di lungo termine rappresenta la medesima importanza che assumono analogamente i Power Purchase Agreement (PPA): pianificazione degli investimenti, garanzia di cash flow, stabilizzazione dei costi di approvvigionamento per le corporate, e infine raggiungimento dei target ESG".

Ipotizziamo che 1) un suo cliente finale HtA sia direttamente allacciato alla rete nazionale, 2) che lo stesso abbia sottoscritto un contratto di approvvigionamento di biometano direttamente con un produttore, 3) che il consumo di gas naturale superi ampiamente la quantità di biometano in acquisto: come gestire al meglio il trasporto e lo sbilanciamento?

Per Bergamaschi l'attenzione è rivolta all'armonizzazione delle 2 fonti energetiche, attraverso la "pianificazione dei profili di prelievo e un servizio di bilanciamento integrato"; "una previsione il più accurata possibile dei consumi per minimizzare gli sbilanciamenti", conferma Nigro. Queste attività sono svolte dal fornitore e pagate dall'HtA, il quale dovrebbe essere il più possibile, per Bergamaschi, un "prosumer consapevole della propria produzione e del proprio consumo".

Poiché la produzione di biometano è decisamente piatta, al netto di eventuali manutenzioni, si tratta di una fornitura determinante per le aziende attive 24/7 e dovrebbe quindi avere la priorità rispetto al gas naturale, considerando anche la maggiore economicità per il risparmio sulla CO2. Sul tema centrale della profilazione dei consumi interviene Pedone: "Devono essere concordate preventivamente le misure di regolazione economica in caso di disequilibrio per eccesso di consumo o per difetto di produzione, o viceversa".

Si configurano quindi vari scenari, tra i quali quello preferito da Pedone prevede che "lo shipper si assuma la responsabilità degli sbilanciamenti ribaltando all'HtA solo gli oneri per differenze tra consumo e programma oltre/al di sotto di un certo livello (collar) da concordare".

Le cose si complicano se l'HtA decide di avvalersi di un servizio di Logistica conto Terzi per il solo biometano: a quel punto il fornitore di gas naturale, se previsto dal contratto in essere, dovrà necessariamente condividere il remi dell'HtA.

Garanzie di Origine "altri usi": quando saranno disponibili e quali prezzi aspettarsi?

I primi impianti stanno entrando lentamente in produzione: un po' tutti gli intervistati sono dell'idea che i prezzi saranno ragionevolmente allineati ai valori delle quote CO2, per le quali Bergamaschi ritiene che sia "ragionevole attendersi una valorizzazione crescente". C'è poi il tema caldo e potenzialmente fuorviante della conversione del prezzo della CO2, da €/t a €/MWh.

La domanda di biometano supera l'offerta e i fornitori mettono in competizione i clienti: ha già partecipato a qualche gara per aggiudicarsi la fornitura di biometano? Ritiene che sia uno strumento utile?

Poiché le prime gare si sono svolte mettendo direttamente in competizione gli HtA, i fornitori di gas naturale non sono ancora stati coinvolti. Pedone le definisce potenzialmente utili per "far emergere il reale valore del prodotto biometano", "standardizzare e regolamentare le condizioni di ritiro/fornitura, superare le incertezze tipiche di un mercato giovane e caratterizzato da possibili asimmetrie informative, offrendo maggiore sicurezza alle parti coinvolte e facilitando la formalizzazione degli accordi tra domanda e offerta", secondo Temeroli; "garantire trasparenza nel processo di allocazione delle forniture e permettere una più efficiente determinazione del prezzo di mercato, assicurando al contempo che i produttori possano ottenere le migliori condizioni possibili per la loro produzione" per Nigro.

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