Recovery Plan: per 7 italiani su 10 l’ambiente e' la priorita' (Position Paper REF Ricerche)

14 gen 2021
Acqua e rifiuti in cime alle priorità degli italiani, subito dietro ospedali e sanità. L'analisi del Position Paper “PNRR: la ripresa passa dall’acqua e dai rifiuti” del Laboratorio sui servizi pubblici locali di REF Ricerche. Per il servizio idrico insufficienti i 4 miliardi stanziati a fronte di fabbisogni documentati per 10 miliardi di euro.

Clima, rifiuti e acqua si collocano in cima alle priorità dei cittadini per l’impiego delle risorse del Next Generation EU (NGEU). A questi indirizzi dovrebbe puntare la selezione degli interventi eleggibili al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che manca allo stato attuale di visione strategica e della coesione necessaria a traguardare i bisogni delle future generazioni. Questo è il messaggio che emerge dall’ultimo Position Paper “PNRR: la ripresa passa dall’acqua e dai rifiuti” del Laboratorio sui servizi pubblici locali di REF Ricerche (e liberamente scaricabile al seguente link www.laboratorioref.it).

Subito dietro all’ammodernamento di ospedali e al sostegno al Sistema Sanitario Nazionale, i cittadini italiani vorrebbero che le risorse europee venissero impiegate per (1) contrastare il cambiamento climatico (38%), (2) realizzare gli impianti per riciclare i rifiuti (33%) e (3) realizzare le fognature e i depuratori che mancano (31%). Ben il 73% degli italiani indica una di queste tre direttrici quale priorità di utilizzo delle risorse europee.

 

Servizio idrico: 4 miliardi a fronte di fabbisogni documentati per 10 miliardi di euro
Secondo la ricognizione operata da ARERA, Regioni ed Enti di Governo dell’Ambito hanno individuato progetti/interventi per un ammontare complessivo di 10 miliardi di euro, finalizzati alla riduzione delle perdite idriche e delle interruzioni, a garantire la continuità della fornitura di acqua e a migliorare la qualità dell’acqua destinata al consumo umano. E’ questa solo una parte delle opere necessarie per rispondere a bisogni già noti e che non esauriscono le necessità legate ai bisogni emergenti, quali quelli legati al cambiamento climatico, ai nuovi inquinanti, alla pressione antropica sull’ambiente, al miglioramento della qualità dell’acqua destinata al consumo umano.
Tra le risorse stanziate dal PNRR vi sono 900 milioni di euro per favorire l’ammodernamento e l’efficientamento delle reti di distribuzione idrica, con utilizzo delle nuove tecnologie e della
digitalizzazione delle reti. A questi si aggiungono 2,4 miliardi di euro per infrastrutture idriche per interventi di manutenzione e potenziamento di invasi artificiali e dighe e condotte, al fine di garantire la disponibilità dell’acqua. Infine, 600 milioni di euro vengono destinati a interventi nelle reti di fognatura e a impianti di depurazione, per superare le procedure di infrazione UE aperte.
Nel complesso, vengono stanziati circa 4 miliardi di euro, risorse che appaiono insufficienti.

 

Rifiuti: la soluzione delle emergenze affidata al turismo dei rifiuti e alle discariche

Per quanto concerne, invece, il settore dei rifiuti urbani, la mission dei prossimi anni è quella di accompagnare i nuovi target previsti dalla Direttive (65% di riciclaggio e meno del 10% di discarica), superando i deficit nella gestione e sostenendo innovazione, nella raccolta, nel riciclaggio, nel recupero energetico e chimico.
Un deficit che il Laboratorio REF Ricerche ha quantificato in circa 2,2 milioni di tonnellate. Sono ben 11 le regioni che devono fare ricorso a impianti fuori regione o all’export per gestire i rifiuti prodotti nel proprio territorio.

 

Position Paper “PNRR: la ripresa passa dall’acqua e dai rifiuti” del Laboratorio sui servizi pubblici locali di REF Ricerche:

- sintesi consultabile in download

- e liberamente scaricabile al seguente link www.laboratorioref.it