Societa' partecipate dagli Enti Locali: calano i ricavi, realizzati utili per 2,5mld

05 lug 2017
L’Area Studi Mediobanca pubblica l’annuale studio sulle principali società partecipate dai maggiori Enti Locali nel periodo 2011-2015. Nel 2015 i ricavi aggregati delle 87 partecipate sono stati pari a 33,4 miliardi di euro, in diminuzione del 3,4% sul 2011, a causa principalmente del settore dell’Energia elettrica e del gas. I maggiori utili arrivano da Hera (€ 733 mln) e Acea (€ 643 mln). Le società con i fatturati maggiori sono le quotate A2A con € 4,7 mld, Hera con € 4,4 mld, e Acea e Iren con € 2,8 mld ciascuna. In calo nel quinquennio le vendite dell’Energia elettrica e del gas (-16,4%), in crescita, tutte le altre utilities: +7,8% l’idrico.

L’Area Studi di Mediobanca presenta oggi l’aggiornamento annuale dell’indagine sulle maggiori società partecipate dagli Enti Locali più popolosi.

Si tratta di tutte le Regioni, tutte le Province capoluogo di Regione o con più di 500 mila abitanti e tutti i Comuni capoluogo di Regione o con più di 100 mila abitanti, per un totale di 115 Enti Locali (51 Comuni, 44 Province, di cui le 14 Città metropolitane, e 20 Regioni).

Sono esaminate le società partecipate, direttamente o indirettamente, con una quota almeno pari al 33% del capitale e un fatturato a fine 2015 superiore ai 50 milioni di euro.

Si tratta di 87 società a cui fanno riferimento 418 società complessive per un totale di circa 150 mila dipendenti. I dati si riferiscono al quinquennio 2011-2015.

 

PRINCIPALI HIGHLIGHTS

 

Nel 2015 i ricavi aggregati delle 87 partecipate sono stati pari a 33,4 miliardi di euro, in diminuzione del 3,4% sul 2011, a causa principalmente del settore dell’Energia elettrica e del gas. Crescono soprattutto i fatturati delle autostrade (+18,2% dal 2011).

In cinque anni le 87 società hanno segnato utili per 2,5 miliardi di euro. I maggiori utili arrivano da Hera (€ 733 mln) e Acea (€ 643 mln), le maggiori perdite invece dalla romana Atac (€ -765 mln) e dalla milanese Asam (€ -384 mln). Il Trasporto pubblico locale ha cumulato perdite per € 1,1 mld e ricevuto risorse dalle casse pubbliche per circa € 16,8 mld.

Il portafoglio delle partecipate “vale” circa € 15,6 mld. Gli Enti Locali più ricchi sono i Comuni di Milano (€ 2,4 mld), Roma (€ 2,1 mld), Brescia (€ 1,5 mld) e Torino (€ 1,4 mld).

Solo 6 le partecipate quotate: dal 2006 hanno reso il 30% in più delle quotate industriali, ma solo gli azionisti di Hera e Acea sono stati premiati per i loro investimenti, dato l’aumento di valore della singola azione rispetto alla sua quotazione.

I 115 Enti Locali esprimono 1.831 nomine nei Cda, di cui 833 in posizioni apicali: in media 17 per Comune, 9 per Provincia e 29 per Regione.

Gli emolumenti medi percepiti dai rappresentati delle Regioni sono i più elevati e negli ultimi 5 anni hanno subìto la minore decurtazione. In totale, le società partecipate dagli Enti Locali hanno ridotto le proprie nomine del 41% e i compensi medi del 15%. La quota rosa è al 26,8%, ma resta molto bassa nelle posizioni apicali (12,7%). Le donne manager sono più presenti nel Nord, sono più giovani degli uomini e in media percepiscono compensi più bassi. 

 

L’indagine completa è disponibile per il download sul sito www.mbres.it

 

Nel quinquennio 2011-2015 calano i ricavi per la riduzione di quelli dell’Energia elettrica e del gas (EEG). A2A, Hera, Acea e Iren le società con i fatturati più elevati; spiccano Milano e Roma per la distribuzione dei fatturati per città 

Le 87 società, a capo di 418 aziende, hanno sviluppato nel 2015 ricavi aggregati pari a 33,4 miliardi di euro. Si tratterebbe del quarto gruppo industriale italiano dopo Exor, Enel ed Eni. Le vendite sono in calo del -3,4% rispetto al 2011 (-4,1% l’industria) ma in ripresa sul 2014 (+2,7% vs -2% dell’industria).

In calo nel quinquennio le vendite dell’Energia elettrica e del gas (-16,4%), in crescita, tutte le altre utilities: +7,9% l’aeroportuale +7% il Trasporto pubblico locale, +7,8% l’idrico e +7,2% l’igiene urbana. In doppia cifra le autostrade (+18,2%), settore top performer.

Il settore dell’EEG è predominante con vendite pari a € 15,5 mld, il 46,6% del totale. Seguono il Tpl con € 5,3 mld (15,8%), l’igiene urbana con € 4,3 mld (13,1%), l’idrico con € 4 mld (12%), l’autostradale con € 1 mld (2,9%) e, infine, l’aeroportuale con € 0,9 mld (2,6%). I ricavi degli Altri Settori raggiungono i € 2,4 mld (7%).

Le società con i fatturati maggiori sono le quotate A2A con € 4,7 mld, Hera con € 4,4 mld, e Acea e Iren con € 2,8 mld ciascuna.

La distribuzione dei fatturati per città vede in testa Milano con € 6,5 mld, poi Roma con € 4,9 mld e Bologna con € 4,7 mld. Seguono Reggio Emilia con € 2,8 mld, Brescia con € 2,5 mld, Trento con € 1,7 mld, Bolzano con € 1,3 mld e Aosta con € 1,2 mld.

Tra il 2011 e il 2015 le società partecipate hanno generato utili per € 2,5 mld, nonostante le perdite subite dal Tpl (€ -1,1 mld) e dagli Altri settori (€ -0,1 mld). Positivi tutti gli altri: l’EEG a € 2,6 mld, l’idrico a € 0,6 mld, gli aeroporti a € 0,3 mld, le autostrade a € 0,2 mld e l’igiene urbana a € 0,03 mld.

E le aziende? 61 hanno cumulato utili nei cinque anni. I maggiori sono in capo alle multiutility quotate, Hera (€ 733 mln) e Acea (€ 643 mln), seguite dall’Autostrada del Brennero (€ 376 mln), dall’altra quotata Iren (€ 329 mln), da Sea (€ 289 mln) e dall’energetica (quotanda) Cva (€ 257 mln).

La romana Atac ha subito nel periodo perdite nette aggregate pari a € -765 mln, seguita dalla milanese Asam (gestione autostrade) con € -384 mln, dall’Ente Autonomo Volturno (trasporto pubblico nella Regione Campania) con € -316 mln e dalla napoletana Anm (trasporti) con € -122 mln.

 

A livello regionale, segno rosso in Campania (€ -483 mln) e Lazio (€ -180 mln). Utili record in Emilia-Romagna (€ 1.106 mln) e Trentino Alto Adige (€ 842 mln), di importo inferiore gli utili della Lombardia (€ 85 mln).

 

Indebitamento 

 

Nel 2015 le partecipate pubbliche hanno debiti per € 43,6 mld (circa il 50% di quelli di tutti gli Enti Locali), di cui € 7,1 mld verso le PA (16% del totale); i crediti verso le PA sono pari a € 7,3 mld, per un credito “netto” pari a € 200 mln.

 

Rapporti con la Pubblica Amministrazione: il Tpl grava sul settore pubblico

 

Per quanto riguarda i rapporti economici e finanziari con le Pubbliche Amministrazioni, nel 2015 il saldo netto di quanto trasferito dagli Enti Locali alle società si attesta sui 5 miliardi di euro. Il principale settore interessato è il Tpl, che nei cinque anni ha assorbito risorse pubbliche per circa 16,8 miliardi di euro.

 

Il “valore” del portafoglio delle partecipate: Milano, Roma e Brescia i comuni più ricchi

 

Il portafoglio delle partecipate “vale” circa € 15,6 mld (di cui € 6,9 mld in valore di Borsa), ovvero il 20% del debito di tutti gli Enti Locali. I Comuni più “ricchi” sono Milano (€ 2.451 mln), Roma (€ 2.080 mln), Brescia (€ 1.461 mln) e Torino (€ 1.350 mln), mentre tra le regioni, primeggia la Valle d’Aosta (€ 932 mln) seguita dalla Puglia (€ 372 mln) e dalla Lombardia (€ 340 mln).

 

Gli affari della Borsa: un bilancio positivo

 

Le 6 partecipate quotate dal 2006 hanno reso il 30% in più delle quotate industriali, ma solo gli azionisti di Hera e Acea sono stati premiati per i loro investimenti. Dal 2006 al 2016, gli Enti Locali azionisti hanno incassato dalle utilities quotate dividendi cumulati pari a 2,7 mld di euro; a partire dal 2012 il rendimento offerto dalle azioni è stato superiore rispetto a quello di investimenti alternativi in titoli di Stato italiani (+1,9 punti per i dividendi incassati nel 2017).

 

Aspetti di Governance: scende il numero di nomine e il compenso medio

 

Nel 2016 i 115 EELL hanno nominato 1.831 rappresentanti, di cui 833 (46%) in posizioni apicali, in media 17 per Comune, 9 per Provincia e 29 per Regione. Il monte compensi totale del 2015/16 è stato pari a € 30,7 mln per un compenso medio di € 21.500. Le Regioni pagano in media un importo maggiore: +44% rispetto alle Province e +26% sui Comuni. Tra il 2010 e il 2016, gli Enti Locali hanno ridotto le proprie nomine del 41% (taglio maggiore per le Province, -52%) e i compensi medi del 15% (taglio maggiore per i Comuni, -19%). Infine, le quote rosa rappresentano il 26,8% del totale, con una presenza inferiore nelle posizioni apicali (12,7%) rispetto alle non apicali (39,1%). Le donne manager sono più presenti nel Nord, sono più giovani e in media percepiscono compensi più bassi.

 

L’indagine completa è disponibile per il download sul sito www.mbres.it