La struttura dovrebbe essere operativa nel 2030. Gli obiettivi iniziali prevedono la produzione di 30 mln di litri/anno, ottenuti dalla conversione di rifiuti solidi urbani residui e rifiuti commerciali e industriali.
L'avvio operativo di una struttura permanente consentirà di facilitare il dialogo tra mondo della ricerca, istituzioni, imprese e cittadini, contribuendo all'attuazione delle strategie di mitigazione e adattamento previste a scala locale, nazionale ed europea.
I gestori degli invasi e delle reti di distribuzione sono stati invitati ad adottare sistemi di prelievo delle risorse di superficie e ad attivare procedure di monitoraggio.
In aggiunta alle tre strade ad oggi percorribili, lo studio propone una "quarta via", basata sulla riassegnazione delle concessioni tramite rinnovo/rimodulazione delle condizioni di esercizio.